Forte ed ampio è stato il dibattito tra i proctologi negli ultimi anni circa il modo migliore possibile di curare le emorroidi ed il prolasso del retto che le determina. In particolare, si parte dal presupposto che sanguinamenti dall’ano per emorroidi in pazienti con stipsi, sono causati dal prolasso del retto che a sua volta determina una congestione delle emorroidi. Queste, scivolando verso il canale anale o al di fuori di esso, al passaggio di feci dure possono sanguinare. In relazione al grado di scivolamento, possono causare anche prurito anale e ano umido. La cura chirurgica indicata in questi casi e la così detta prolassectomia secondo Longo, dal nome dell’italiano che per primo ha ideato e messo a punto tale intervento. Si tratta di un lifting della parete del retto distale, teso a rimuovere il prolasso che determina da un lato la malattia emorroidaria e dall’altro la ostruita defecazione in particolar modo nelle donne. Tale lifting: permette una disostruzione del lume rettale, riporta le emorroidi al loro posto originario in maniera tale da permettere una guarigione dei sintomi quali sanguinamento, prurito anale e via discorrendo, contribuisce ad un radicale miglioramento della qualità di vita.
Ad una certa età può accadere Prolasso emorroidi
Prolasso del retto: cura con suturatrici meccaniche ad alto volume Per l’esecuzione del prolasso, sono state adottate delle suturatrici meccaniche ad alto volume. Queste permettono una resezione del prolasso più ampia, con una sola macchina e non con due ovvero altri tipi di suturatrici che non garantissero appunto il pieno rispetto di una piena performanza della tecnica chirurgica, intesa sia come ottimale funzionalità e riduzione dei sintomi, sia dei rischi di complicanza post operatoria, soprattutto per ciò che concerne la così detta anastomosi, ossia il ricongiungimento dei segmenti rettali posti a monte ed a valle del cilindro rettale prolassato asportato. La suturatrice meccanica ad ampio volume permette: un più ampio resecato di prolasso rettale, un miglior confort per il paziente in termini di miglioramento dei sintomi che hanno indotto l’intervento chirurgico, una migliore performanza della tecnica chirurgica che appare più veloce e sicura, una netta riduzione dei rischi di complicanza post operatoria. Bisogna comunque ricordare che sarà il medico proctologo a porre le indicazioni all’uso di questa suturatrice rispetto ad un altro modello in base alle caratteristiche cliniche del prolasso in ogni singolo paziente. Il prolasso è una dislocazione viscerale per “discesa” di un organo, secondo la forza di gravità e compartecipazione di forze “propulsive” (come accade per il prolasso del retto con gli atti del ponzamento),
Dipende anche dalla conformazione fisica Prolasso emorroidi
per lassità o lesione (primitiva o secondaria) dei tessuti di sostegno (mesi, legamenti, setti aderenziali, ecc.) Per quanto riguarda il prolasso rettale può grossolanamente essere inquadrato: in base alla “costituzione” anatomica: Prolasso parziale (mucoso) o completo* (totalità degli strati della parete);in base al grado di dislocazione: Prolasso esterno (procidentia) o interno (occulto o invaginazione).Prolasso rettale completo: “protrusione del retto attraverso il canale anale fino a superamento dell’orifizio”. Il prolasso rettale è frequentemente associato ad alterazioni anatomiche secondarie che comprendono stiramento e denervazione degli sfinteri, perdita della normale posizione del retto per lassità dei suoi mezzi di sostegno al sacro e al cingolo pelvico, con perdita consensuale del supporto di utero e vescica e discesa totale del pavimento pelvico.
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